mercoledì 9 dicembre 2015

DELL'IMPERFEZIONE

La donna perfetta non esiste. Non lasciatevi ingannare dalle apparenze,anche un meraviglioso involucro nasconde milioni di piccole crepe, e anche chi sembra in apparenza indistruttibile in realtà passerà tutta la vita a riaggiustare e fissare crepa dopo crepa prima che tutto vada in frantumi e sia troppo tardi. In fondo, le donne sono affascinanti anche per questo, perchè lasciano scoperta una ferita alla volta, sperando sempre di trovare qualcuno che rimetta a posto le cose.
A volte, quando hanno un piccolo spazio intatto, si sentono fuori posto, come se ci fosse qualcosa che non torna, e così partono alla ricerca di qualcuno che le faccia del male. Come un bicchiere di cristallo posato su un tavolo, meraviglioso ma pieno di solchi, che aspetta solo qualcuno che passi con un martello e lo faccia a pezzi. Ma quell'attimo prima, quella felicità assoluta di chi crede di aver trovato l'attimo perfetto, ecco quell'attimo le ripaga di tutto.
Alma è una donna forte. La sua vita è stata piena di emozioni e soddisfazioni personali e professionali. La sua famiglia è una delle più antiche e rispettate di tutta la California, ha un figlio e dei nipoti che la adorano. Giunta al tramonto della propria esistenza decide di trascorrere gli ultimi anni che le restano nella più esclusiva residenza per anziani, dove conoscerà Irina, immigrata che porta con sè un segreto inconfessabile da cui sta tentando in ogni modo di fuggire. Sarà la giovane ragazza, aiutata dal nipote di Alma, a costringere la donna a fare i conti con il passato, a scavare e disseppellire vecchi ricordi, a far venir fuori tutta la verità sulla sua vita, sul suo matrimonio e soprattuto sul suo AMANTE GIAPPONESE.
Isabel Allende ancora una volta alza il sipario su un'affascinante eroina femminile la cui bellezza è appunto l'imperfezione.
Insieme a lei scaviamo e torniamo a rivedere le vicissitudini di una emigrata polacca ai tempi della seconda guerra mondiale, Alma appunto,la cui vita viene salvata dai genitori nel momento in cui decidono di mandarla in California dallo zio per scappare dai nazisti. La ragazza crescerà in questa ricca famiglia e imparerà a proprie spese a prendere le decisioni più dure. In questo contesto vorticoso e pieno di movimento si staglia un unico punto fermo: Ichimei.
Giardiniere giapponese anch'egli emigrato negli Stati Uniti con la famiglia, al servizio della famiglia di Alma, l'uomo subirà a sua volta le conseguenze dell'entrata in guerra dell'America e verrà internato in un campo di prigionia. I due ragazzi si conoscono da bambini, si innamorano subito e verranno separati dalla guerra per poi ritrovarsi e perdersi di nuovo in una rincorsa infinita.
Alma non è perfetta, non lo è mai stata, è una donna che ha scelto di vivere in sicurezza nell'ambiente ovattato della sua famiglia adottiva piuttosto che rischiare di essere felice ma povera con l'uomo che ama. Alma ha paura di perdere tutto, la sua indipendenza e la sua ricchezza, il rispetto dei suoi familiari,tutto per un uomo di un'altra etnia e classe sociale. Alma però rischia, perchè l'amore è troppo forte, arriva al limite e poi si ritrae. Ha paura anche di raccontare, ma quando capisce che i suoi giorni in questo mondo stanno diminuendo, finalmente, si lascia andare. E regala a Irina la cosa più preziosa: le insegna a essere felice, a superare le proprie paure, ad accettare  ogni nuova crepa consapevole che non riuscirà mai a raggiungere la perfezione, ma che deve essere pronta a rischiare tutto per provarci.
La Allende ci dice: ragazzi, le donne non sono perfette, ma sono esseri meravigliosi, sanno amare fino in fondo, accolgono la sofferenza come parte della vita, non si fermano mai e se si fermano è per prendere la rincorsa per ricominciare. Aggiustano le crepe e aspettano tutte il loro Ichimei, l'amore della vita, con la pazienza necessaria e quando scoprono di essersi sbagliate si rialzano. A fatica, ma lo fanno, sempre.
Perdonami se mi sono dilungata ma ogni volta che finisco un libro della Allende è come se prendessi maggior consapevolezza di me, di quello che posso fare, di quello che sono e di quello che una storia può insegnare. Ecco perchè consiglio questo libro non solo alle donne, ma soprattuto agli uomini, perchè so che spesso le donne sembrano provenire da un altro pianeta, ma questa storia può aiutare a capirci un pò di più. Anzi, a SENTIRCI un pò di più. Perché non si può capire un’anima, una storia, una fragilità. E quando ci si sente, ecco, in quell’attimo l’imperfezione sparisce e lascia il posto all’immenso.
Buona lettura.