Nel 1977
uscì il primo romanzo di quella che sarebbe diventata una delle saghe più
prolifiche della storia della letteratura fantasy, La spada di Shannara, ad opera dello scrittore Terry Brooks.
Il ciclo
della spada consiste di tre romanzi, ambientati in un futuro post apocalittico
in cui la razza umana è stata spazzata via da sé stessa e dalla sua violenza in combinazione con oscure
forze del male. Ora gli umani si stanno lentamente rialzando ma sono in
compagnia di nuove razze come quella degli elfi, degli gnomi e dei troll.
I
protagonisti di queste avventure appartengono tutti alla stessa famiglia,
quella degli Ohmsford, eredi di Shannara, un’antica stirpe elfica che ha
salvato il mondo ere indietro.
Questi
eredi sono mezzosangue, metà umani e metà elfi e hanno in sé racchiuso un
grande potere che nessuno conosce e che li porterà di volta in volta a
cimentarsi contro il male assoluto e a sconfiggerlo grazie anche alla loro
umanità.
Dal secondo
romanzo del ciclo quest’anno è nato un telefilm trasmesso da Sky dal nome
appunto Shannara.
Con
l’entusiasmo che sempre accompagna iniziative di questo tipo, pari a zero
(chiamatelo pessimismo, chiamatelo sesto senso) ho cominciato a guardarlo e …
grasse risate.
In breve la
storia è questa: i demoni che in passato hanno mandato in crisi l’esistenza
delle razze sono stati rinchiusi in una speciale area chiamata IL DIVIETO, da
dove non possono uscire. Il mantenimento di questo divieto è garantito dalla presenza
nella terra degli elfi dell’Eterea, un albero vivente strettamente connesso
alla terra. Ebbene, l’Eterea sta morendo, e con essa il divieto sta lentamente
cedendo, scatenando bestie e demoni nel mondo.
Ad
intervenire sarà l’ultimo druido rimasto sulla terra, Allanon insieme ad
Amberle, principessa elfica eletta a guardiano dell’eterea , Will Ohmsford,
aspirante guaritore mezzelfo dalle enormi potenzialità, ed Eretria, nomade che
i nostri eroi troveranno sulla loro strada verso la Cripta, luogo mistico in
cui si potrà immergere il seme donato dall’Eterea che dovrà essere ripiantato
per farla rinascere e chiudere di nuovo il Divieto.
Carino no?
No.
Il telefilm
prende il romanzo e lo fa letteralmente a pezzi, rivoltando completamente la
natura dei personaggi e rendendo tutto il prodotto simile a un telefilm
adolescenziale, un Dawson’s Shannara.
Amberle,
che nel romanzo è una rinnegata dal suo popolo per aver rifiutato il ruolo
dell’eletta, è ora una ragazzina viziata e anche un po’ stupidotta infatuata di
Will. Eretria, che nel romanzo ha un ruolo importantissimo perché guidata
dall’amore per il mezzelfo sarà un grandissimo supporto per gli eroi, viene
descritta come la Femme fatale traditrice e vendicativa che si redime solo alla
fine sacrificandosi..e Will.
Will è
meraviglioso ( sarcasmo..) in mezzo al triangolo amoroso più improbabile della
storia con in mano le Pietre di Shannara, l’amuleto più potente contro le forze
del male, ha la stessa espressività di una trota, sembra non rendersi conto di
quello che fa il 90% delle volte e niente è rimasto del conflitto interiore del
romanzo, che gli impedisce di usare le pietre come e quando vorrebbe. Un
ragazzino a torso nudo una puntata si e una pure.
Allanon
forse è l’unico personaggio che si riesce a salvare un pochino, l’unico a cui
hanno avuto la bontà di lasciare qualche caratteristica originaria come il suo
essere detentore di un sapere e potere superiore, la sua ambiguità e il suo
carattere irascibile e chiuso.
Insomma,
bella l’idea di portare sullo schermo una delle saghe più amate dai cultori
fantasy, ma se farlo comporta la sua totale distruzione forse sarebbe meglio
dedicarsi a qualcos’altro.
E il bello
è che questa è solo la prima serie, il finale è stato lasciato volutamente
aperto per permettere una seconda stagione, che spero non ci sarà mai. Nel
caso, che almeno ci mettano dentro un Pacey, almeno qualcosa varrebbe la pena
di vedere…