lunedì 18 aprile 2016

ALLA RICERCA DI PACEY

Nel 1977 uscì il primo romanzo di quella che sarebbe diventata una delle saghe più prolifiche della storia della letteratura fantasy, La spada di Shannara, ad opera dello scrittore Terry Brooks.
Il ciclo della spada consiste di tre romanzi, ambientati in un futuro post apocalittico in cui la razza umana è stata spazzata via da sé stessa e  dalla sua violenza in combinazione con oscure forze del male. Ora gli umani si stanno lentamente rialzando ma sono in compagnia di nuove razze come quella degli elfi, degli gnomi e dei troll.
I protagonisti di queste avventure appartengono tutti alla stessa famiglia, quella degli Ohmsford, eredi di Shannara, un’antica stirpe elfica che ha salvato il mondo ere indietro.
Questi eredi sono mezzosangue, metà umani e metà elfi e hanno in sé racchiuso un grande potere che nessuno conosce e che li porterà di volta in volta a cimentarsi contro il male assoluto e a sconfiggerlo grazie anche alla loro umanità.
Dal secondo romanzo del ciclo quest’anno è nato un telefilm trasmesso da Sky dal nome appunto Shannara.
Con l’entusiasmo che sempre accompagna iniziative di questo tipo, pari a zero (chiamatelo pessimismo, chiamatelo sesto senso) ho cominciato a guardarlo e … grasse risate.
In breve la storia è questa: i demoni che in passato hanno mandato in crisi l’esistenza delle razze sono stati rinchiusi in una speciale area chiamata IL DIVIETO, da dove non possono uscire. Il mantenimento di questo divieto è garantito dalla presenza nella terra degli elfi dell’Eterea, un albero vivente strettamente connesso alla terra. Ebbene, l’Eterea sta morendo, e con essa il divieto sta lentamente cedendo, scatenando bestie e demoni nel mondo.
Ad intervenire sarà l’ultimo druido rimasto sulla terra, Allanon insieme ad Amberle, principessa elfica eletta a guardiano dell’eterea , Will Ohmsford, aspirante guaritore mezzelfo dalle enormi potenzialità, ed Eretria, nomade che i nostri eroi troveranno sulla loro strada verso la Cripta, luogo mistico in cui si potrà immergere il seme donato dall’Eterea che dovrà essere ripiantato per farla rinascere e chiudere di nuovo il Divieto.
Carino no?
No.
Il telefilm prende il romanzo e lo fa letteralmente a pezzi, rivoltando completamente la natura dei personaggi e rendendo tutto il prodotto simile a un telefilm adolescenziale, un Dawson’s Shannara.
Amberle, che nel romanzo è una rinnegata dal suo popolo per aver rifiutato il ruolo dell’eletta, è ora una ragazzina viziata e anche un po’ stupidotta infatuata di Will. Eretria, che nel romanzo ha un ruolo importantissimo perché guidata dall’amore per il mezzelfo sarà un grandissimo supporto per gli eroi, viene descritta come la Femme fatale traditrice e vendicativa che si redime solo alla fine sacrificandosi..e Will.
Will è meraviglioso ( sarcasmo..) in mezzo al triangolo amoroso più improbabile della storia con in mano le Pietre di Shannara, l’amuleto più potente contro le forze del male, ha la stessa espressività di una trota, sembra non rendersi conto di quello che fa il 90% delle volte e niente è rimasto del conflitto interiore del romanzo, che gli impedisce di usare le pietre come e quando vorrebbe. Un ragazzino a torso nudo una puntata si e una pure.
Allanon forse è l’unico personaggio che si riesce a salvare un pochino, l’unico a cui hanno avuto la bontà di lasciare qualche caratteristica originaria come il suo essere detentore di un sapere e potere superiore, la sua ambiguità e il suo carattere irascibile e chiuso.
Insomma, bella l’idea di portare sullo schermo una delle saghe più amate dai cultori fantasy, ma se farlo comporta la sua totale distruzione forse sarebbe meglio dedicarsi a qualcos’altro.



E il bello è che questa è solo la prima serie, il finale è stato lasciato volutamente aperto per permettere una seconda stagione, che spero non ci sarà mai. Nel caso, che almeno ci mettano dentro un Pacey, almeno qualcosa varrebbe la pena di vedere…

sabato 9 aprile 2016

LA DISFATTA DEGLI EROI

Da bambini a tutti è capitato almeno una volta di subire un piccolo grande torto, un compagno di scuola che ti lancia palline di carta, o qualcuno che ti prende in giro e ti lascia solo in un angolo con le lacrime agli occhi, e allora tutti abbiamo  pensato “ Se fossi Superman ti farei vedere io”. I supereroi sono così, sono una piccola ancora di speranza nella fantasia di piccoli e grandi, un modello da seguire, un sogno a occhi aperti. E quando cresci e non subisci più quei dispetti se ne fanno strada altri diversi, forse ancor più grandi, e in quell’angolino della mente, la dove la fantasia ancora sopravvive e ti regala momenti di libertà i supereroi vivono e lottano per te anche se in un mondo che in realtà non esiste.
Nel mio caso ho sempre avuto un rapporto conflittuale con loro, lo ammetto. Non mi sono mai piaciuti tanto, ho sempre preferito altri tipi di eroi, magari quelli con le orecchie a punta, oppure quei piccoli hobbit che faticano solo per portare un anello, ma quando ho visto per la prima volta Superman in tv, quel Cristopher Reeve bellissimo e fragile che lottava per l’umanità, ho fatto mia quella fantasia e l’ho sempre tenuto e ricordato con affetto.
A tutti quelli che mi chiedevano quale fosse il mio supereroe preferito ho però sempre risposto senza esitazione: Batman. Perché è umano, perché non usa mai armi da fuoco e perché in quanto umano, nonostante i suoi propositi siano sempre in un certo senso gli stessi degli altri, proteggere i più deboli, è ancor più fragile, spesso oscuro, commette errori, è più simile a noi e per questo meno irraggiungibile.
Così, quando al cinema è uscito Batman vs Superman ero incuriosita, perché mi sono sempre piaciuti  i personaggi tormentati, imperfetti, anche un po’ oscuri, e allora come non andare a curiosare :cosa potrà mai essere successo perché due super potenze si ritrovino l’uno contro l’altro? Avrei fatto meglio a non essere così curiosa. Forse avrei fatto meglio ad andare a mangiare al giapponese quella sera.
Come avrebbe urlato il mitico Fantozzi… questo film è una cag…ta pazzesca. Non si può essere più buoni.
Tralasciamo il fatto che il povero Reeve si stia rivoltando nella tomba per come il personaggio che lui aveva reso immortale sia stato preso e fatto a pezzi da un bamboccino tutto muscoli e niente talento, tralasciamo tutti gli errori commessi nella sceneggiatura, senza né capo e né coda, la cosa peggiore sta nell’assoluta mancanza di senso.
E nel peggior Batman di sempre.
Diciamolo,Ben Affleck un po’ ci fa tenerezza. C’è a chi piace come uomo, e su questo non possiamo dire assolutamente nulla, e a volte è riuscito anche come attore ad esempio in Gone Girl, ma nei panni di Batman sarebbe stato più credibile Paolo Villaggio, tanto per rimanere in tema Fantozzi. Ha dato vita a un personaggio depresso, ormai stanco della sua carriera da salvatore incompreso, ma ci si chiede quanto abbia recitato in realtà, visto che l’attore e il personaggio interpretato sembrano la fotocopia l’uno dell’altro.
I buchi narrativi poi, sono imperdonabili, si fa fatica a capire il senso di quello che Batman fa e perché lo fa, e quando finalmente si riesce a trovare il bandolo della matassa, e quasi a dar ragione al pipistrello ancora una volta, esplode lo scontro. Effetti speciali come se piovesse, botte da orbi…poi, senza spoiler, il ripensamento per un motivo a dir poco ridicolo ( e ditemi se non è così, quando lo vedrete scoppierete a ridere) e di nuovo amici come prima, uniti contro una nuova minaccia per il pianeta.
Tutto è stato concepito per preparare gli ignari spettatori ai nuovi film in uscita, Aquaman , Flash e Wonder Woman pedine del merchandising e statuine senz’anima, pedine di una catena di S.Antonio dei supereroi che sembra non avere fine.
Io, continuo a pensare al passato con nostalgia, a Cristopher Reeve e al miglior Batman di sempre, quello di Bale e  dei film di Nolan.


Il resto, spiace dirlo, è spazzatura. E i personaggi della fantasia non possono essere spazzatura, mai.