LUNEDI
Treno, caldo e tanta gente.
Un nuovo viaggio pochi chilometri, la promessa di una settimana diversa e un’attesa
dell’anima per ciò che sarebbe stato e per chi avrei incontrato. Caldo, poi
freddo. Escursioni termiche e metropolitane. Scale mobili e poi ancora tunnel
senz’aria, tanta gente. Qualcuno ha una valigia, qualcuno corre. Che bella
città.
MARTEDI
Parole, parole, parole.
Sonno, tanto sonno. Camere d’albergo che sembrano casa. Forse sono casa. Ma in
fondo dove è casa adesso? Sono cittadina del mondo, un po’ qua e un po’ la,
questo letto è fantastico, lo voglio. Un quadro appeso alla parete che non
riesco a smettere di guardare. Una ragazza o una donna, un essere meraviglioso
seduto su una poltrona, che si abbraccia. Si abbraccia. Ed è felice.
Ipnosi, viaggi mentali,
minuti. Voglio essere lei. Spiccare un salto ed entrare nel quadro, per
assaporare quel senso di tutto, per sentire quella sensazione. Sonno. Tanto
sonno. Ma non si dorme mai.
MERCOLEDI
Un uomo aspetta l’ascensore, ci
siamo solo noi. E’ presto. Troppo presto. Comincia a parlare, sorride, come se
avesse sempre saputo che sarei stata in quel punto in quel giorno. Mi stava
solo aspettando.
“Sono qua in vacanza, mi è
sempre piaciuta l’Italia. Che bel posto! Se sono da solo? Eh si. Mia moglie è a
casa.Non è che non volesse venire, ma sai sono io quello che ama viaggiare. Lei
a quest’ora sarà ancora a letto…No a lei non importa se vado da solo. Sono 20
anni che facciamo così, e sai perché? Perché alla fine non importa dove vado…torno
sempre da lei.”
Buona giornata.
GIOVEDI
Birra, cibo, ponti su fiumi
reali o immaginari. Gente, ancora metro. Locali pieni di persone che mangiano,
parlano parlano, ridono. Qualcuno guarda la partita. Vi offro uno shortino,
offre la casa.
Bla bla bla…ovunque
chiacchiere…io io io io io io sempre e solo io. Sorrisi veri, sorrisi finti. E
via andare. Birra, cibo…voglio tornare al mio quadro.
VENERDI
Metro. Tutti guardano verso
il basso, lo schermo illuminato perennemente. Io guardo loro ma loro non
guardano nessuno. Tutti immersi nel microcosmo telematico. Amicizie
telematiche, foto di persone che neanche si conoscono, commenti, insulti e
complimenti compensati e frullati per un cocktail di niente assoluto. Tutti
guardano verso il basso. Solo lei ha in mano una penna. Scrive. Una lettera.
Non ci credo. Provo a sbriciare. Sta scrivendo davvero. “ Cara…tu che mi sei
stata sempre accanto, conosci tutti i miei segreti..” Basta, non sbircio oltre.
Solo lei conosce i suoi segreti, rispetto. Un eroe legge un libro. Stima.
Tutti guardano verso il
basso.
SABATO
Gioia. Pura. Semplice e
immediata di sapere che c’è ancora qualcuno al mondo che appartiene alla tua
vita da 20 anni. Ed è ancora. Divertirsi a notare i cambiamenti, si cresce (
forse). I discorsi si fanno seri, ma il piacere rimane. Serenità, per un attimo
compagna di due ore. Benvenuta, vai già via? Resta ancora un po’…
Cambio…Monza.
Foto meravigliose appese a
muri orribili. Attimi presi e impressi per sempre. Volti, storie, senso di
onnipotenza, il fotografo è un ladro. Ruba storie per dare emozioni. Restate
dove siete, per sempre.
DOMENICA
Sonno. Mancanze, ricordi
emozioni e sensazioni si mettono in fila per essere ordinatamente riposti nel
solito cassetto. Si ricomincia, si riparte, per dove… tornare indietro per
andare avanti, non muoversi è la condanna, il movimento perpetuo un anestetico.
Stile di vita sempre più piacevole. Muoversi, sempre.
La meta non importa. Girare
in tondo per incontrare sé stessi, darsi una spinta e ricominciare, fino a
quando non si sentirà il bisogno di fermarsi, e allora…casa.