La donna perfetta non esiste. Non lasciatevi ingannare dalle
apparenze,anche un meraviglioso involucro nasconde milioni di piccole crepe, e
anche chi sembra in apparenza indistruttibile in realtà passerà tutta la vita a
riaggiustare e fissare crepa dopo crepa prima che tutto vada in frantumi e sia
troppo tardi. In fondo, le donne sono affascinanti anche per questo, perchè
lasciano scoperta una ferita alla volta, sperando sempre di trovare qualcuno
che rimetta a posto le cose.
A volte, quando hanno un piccolo spazio
intatto, si sentono fuori posto, come se ci fosse qualcosa che non torna, e
così partono alla ricerca di qualcuno che le faccia del male. Come un bicchiere
di cristallo posato su un tavolo, meraviglioso ma pieno di solchi, che aspetta
solo qualcuno che passi con un martello e lo faccia a pezzi. Ma quell'attimo prima, quella felicità assoluta
di chi crede di aver trovato l'attimo perfetto, ecco quell'attimo le ripaga di
tutto.
Alma è una donna forte. La sua vita è
stata piena di emozioni e soddisfazioni personali e professionali. La sua
famiglia è una delle più antiche e rispettate di tutta la California, ha un
figlio e dei nipoti che la adorano. Giunta al tramonto della propria esistenza
decide di trascorrere gli ultimi anni che le restano nella più esclusiva
residenza per anziani, dove conoscerà Irina, immigrata che porta con sè un
segreto inconfessabile da cui sta tentando in ogni modo di fuggire. Sarà la
giovane ragazza, aiutata dal nipote di Alma, a costringere la donna a fare i
conti con il passato, a scavare e disseppellire vecchi ricordi, a far venir
fuori tutta la verità sulla sua vita, sul suo matrimonio e soprattuto sul suo
AMANTE GIAPPONESE.
Isabel Allende ancora una volta alza il
sipario su un'affascinante eroina femminile la cui bellezza è appunto
l'imperfezione.
Insieme a lei scaviamo e torniamo a
rivedere le vicissitudini di una emigrata polacca ai tempi della seconda guerra
mondiale, Alma appunto,la cui vita viene salvata dai genitori nel momento in
cui decidono di mandarla in California dallo zio per scappare dai nazisti. La
ragazza crescerà in questa ricca famiglia e imparerà a proprie spese a prendere
le decisioni più dure. In questo contesto vorticoso e pieno di movimento si
staglia un unico punto fermo: Ichimei.
Giardiniere giapponese anch'egli emigrato
negli Stati Uniti con la famiglia, al servizio della famiglia di Alma, l'uomo
subirà a sua volta le conseguenze dell'entrata in guerra dell'America e verrà
internato in un campo di prigionia. I due ragazzi si conoscono da bambini, si
innamorano subito e verranno separati dalla guerra per poi ritrovarsi e
perdersi di nuovo in una rincorsa infinita.
Alma non è perfetta, non lo è mai stata, è
una donna che ha scelto di vivere in sicurezza nell'ambiente ovattato della sua
famiglia adottiva piuttosto che rischiare di essere felice ma povera con l'uomo
che ama. Alma ha paura di perdere tutto, la sua indipendenza e la sua
ricchezza, il rispetto dei suoi familiari,tutto per un uomo di un'altra etnia e
classe sociale. Alma però rischia, perchè l'amore è troppo forte, arriva al
limite e poi si ritrae. Ha paura anche di raccontare, ma quando capisce che i
suoi giorni in questo mondo stanno diminuendo, finalmente, si lascia andare. E
regala a Irina la cosa più preziosa: le insegna a essere felice, a superare le
proprie paure, ad accettare ogni nuova crepa consapevole che
non riuscirà mai a raggiungere la perfezione, ma che deve essere pronta a
rischiare tutto per provarci.
La Allende ci dice: ragazzi, le donne non
sono perfette, ma sono esseri meravigliosi, sanno amare fino in fondo,
accolgono la sofferenza come parte della vita, non si fermano mai e se si
fermano è per prendere la rincorsa per ricominciare. Aggiustano le crepe e
aspettano tutte il loro Ichimei, l'amore della vita, con la pazienza necessaria
e quando scoprono di essersi sbagliate si rialzano. A fatica, ma lo fanno,
sempre.
Perdonami se mi sono dilungata ma ogni
volta che finisco un libro della Allende è come se prendessi maggior
consapevolezza di me, di quello che posso fare, di quello che sono e di quello
che una storia può insegnare. Ecco perchè consiglio questo libro non solo alle
donne, ma soprattuto agli uomini, perchè so che spesso le donne sembrano
provenire da un altro pianeta, ma questa storia può aiutare a capirci un pò di
più. Anzi, a SENTIRCI un pò di più. Perché non si può capire un’anima, una
storia, una fragilità. E quando ci si sente, ecco, in quell’attimo l’imperfezione
sparisce e lascia il posto all’immenso.
Buona lettura.
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