martedì 17 novembre 2015

LA FAVOLA DI LUKE

La nostalgia è una brutta bestia. Perché codarda. Perché resta nascosta in un angolino dell'anima e aspetta.Il momento peggiore, sempre, il più delle volte quando meno te l'aspetti. Ma...
C'è anche quell'altra nostalgia, quella bella, quella che stai guidando e sei bloccato nel traffico e cominci a ridere da solo perché ti è venuta in mente una stupidata di una vacanza fatta due anni prima  con quell'amico..a proposito, da quanto non lo sento? Ecco, quella nostalgia non è codarda, ma paurosa, perché aspetta sempre prima di venire fuori e magari si fa aspettare quando avresti bisogno di un bel ricordo, di una bella sensazione per affrontare una brutta giornata.
Perché tutta questa filosofia spicciola ti starai chiedendo. Beh, devo pur passare il tempo da queste parti e tutto questo era per raccontarti come è venuto fuori il pensiero di oggi.
In questo periodo una importante televisione satellitare a pagamento ( che Dio li benedica sempre) ha trasmesso ininterrottamente per una settimana tutti i film della saga di GUERRE STELLARI.
Ora, ci sono poche cose su questo mondo che possono risvegliare sensazioni ed emozioni che credevi addirittura di non possedere, e una di queste cose, se sei un nerd patentato ( e bada che per me è un gran complimento) e proprio Guerre Stellari.
Perché, se ci fermiamo a riflettere un attimo, è un po' la metafora della vita come vorremmo che fosse quella saga. Tu sei un signor nessuno, il Luke di Modena, nessuno sa chi sei, vivi la tua vita isolato dall' immenso piano cosmico preoccupandoti solo di pagare le bollette del gas, e poi...arriva Obi-Wan Kenobi  e ti dice che sei importantissimo, che dentro di te c'è la FORZA, che puoi salvare il mondo dal malvagio impero galattico etc etc...
E l'imbranato piccolo e ingenuo scopre sé stesso, scopre di essere in grado di essere un leader, di poter combattere e per una volta, quella importante, vincere. Non è fantastico? Si, certo, non ce la potrebbe mai fare il nostro Luke se non ci fossero Ian Solo, Leila, Chewbacca, Yoda e forse un'altra decina di personaggi più forti e capaci di lui, ma nessuno di loro è il prescelto. E soprattutto nella squadra delle forze del bene non esiste il singolo, esiste un Noi Galattico, una squadra vincente finché    unita, dove tutti possono dare il proprio contributo, che tu sia un robottino o uno sbadato anfibio piuttosto che un combattivo orsacchiotto di un pianeta sperduto. E' una favola immortale questa che trae origine da miti antichissimi. L'eroe che compie il suo percorso verso la redenzione e la coscienza di sé confrontandosi con i fantasmi del suo presente e soprattutto con il suo passato, con le sue origini. In questa favola moderna l'antieroe è ancora più importante e "pesante" dell'eroe stesso e affronta a sua volta un lungo percorso verso la verità interiore.
Ci si appassiona alla storia di Anakin Skywalker ( poi Dart Fener), al suo costante e ineluttabile passaggio verso il lato oscuro, quasi lo si giustifica ( in fondo,dai, fa quello che fa perché non si rassegna a perdere le persone che ama),  e ogni volta che si guardano i film si continua a sperare che le cose possano cambiare perché in fondo tutti sappiamo che Anakin è molto più forte di suo figlio. Ma ecco che avviene l'inevitabile, la storia resta sempre la stessa e quando tutto finisce, ecco che viene fuori la nostalgia.
In fondo Guerre stellari non è la storia di una ribellione verso il tiranno o ancora il percorso di crescita e consapevolezza di Luke, è la parabola di una redenzione, quella di Dart Fener.
In tutti e sei i film il vero protagonista, nascosto o ben visibile è sempre lui, e quando alla fine morendo si redime e sacrifica la vita per il proprio figlio, quando prende il suo posto accanto a Obi-Wan e Yoda come guida spirituale tutto quadra, tutto può finalmente concludersi.E appunto, nostalgia.E' un po' come riascoltare una vecchia favola che ti raccontavano da bambino, sai che ora forse sei troppo grande per queste cose, ma ne vorresti ascoltare ancora, e ogni volta è sempre come la prima. Ma ora che ci penso, chi l'ha detto che c'è un'età giusta per sognare?
Che la forza sia con te allora....




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